Atene, maggio 2011
uomini
escono dai buchi della notte
pieni di denti
sigarette
piccole grida
nella notte grande
molto grande
eccessivamente grande
seguono il cammino verso la piazza
lacrimogena
“ascolta, mi dicono, ho perso il lavoro
adesso dormo nei cassonetti
la banca m’ha mangiato un braccio
sono zoppo
non posso più elargire carezze
né calci
cosa può stasera, domani
questa riga, questa penna, questa roba qua
che chiamate poesia?
non è
carne né
pesce né
lingua
oramai ”
e saltano tra gli incendi
verticali dei chioschi
e gli alberi
soffiano
sul fuoco
(da Articolo 1, una Repubblica AFfondata sul Lavoro)
soffiano
sul fuoco
(da Articolo 1, una Repubblica AFfondata sul Lavoro)
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